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giovedì 17 febbraio 2011

Twitter, Facebook e blog: perchè l'ultimo è quello che bisogna utilizzare di più

Questo post trae ispirazione da "If you didn't blog it, it didn't happen" di Anil Dash, un guru della comunicazione sul web e uno dei primi blogger ad essere divenuti famosi con il suo Dashes.com, dove parla di tecnologia, imprenditoria e comunicazione.

Il punto è questo, vedo migliaia di persone e aziende che utilizzano molto bene Twitter, molte hanno iniziato da Facebook e sono sbarcate su Twitter, altre stanno facendo il contrario, ma questo poco importa. Il discorso che porta avanti Anil è inerente come questa informazione viene veicolata e quale impatto ha sulle persone il fatto di leggere un piccolo link o una piccola frase che ha una visibilità di pochi secondi sul loro schermo, e quale impatto ha invece un articolo, con idee ben espresse e argomentate, che appare invece indefinitamente sul web, almeno fino a quando non vi dimenticate di rinnovare il vostro dominio. Ma in quel caso il vostro blog era probabilmente poca cosa.

Il concetto di base è che social network come Twitter o Facebook sono ottimi veicoli per l'informazione: basti pensare che la pubblicazione dei nostri post su Twitter e Facebook porta su HostingTalk.it un numero discreto di persone, così come fa con tutte le testate, blog e siti del mondo. Ma gli stessi social network sembrano non avere nulla per mantenere questa informazione, in sostanza non sostituiscono la necessità di annotare le idee o i pensieri in un post di un blog o in un articolo. Non è quindi tempo sprecato quello con cui si cerca di lasciare "il segno" anche su un social network esprimendo pensieri o opinioni, ma bisogna considerare il fatto che a pochi minuti o ore dalla pubblicazione, quell'informazione difficilmente potrà essere riutilizzata o in ogni caso nuovamente "linkata" perchè qualcuno la legga. Appare assurdo se confrontato con l'arco di vita di un articolo online, specialmente per un blog, dove spesso sono gli articoli più vecchi a costituire la maggiore attrazione per gli utenti che ricercano informazioni online.
Vorrei applicare questo scenario e questa riflessione al mondo aziendale, considerando come si debba utilizzare uno strumento come Twitter: appare chiaro che costruire un blog, una raccolta di articoli o una serie di news periodiche sia fondamentale per qualsiasi azienda che vuole attirare a se utenti tramite un canale diverso da quello pubblicitario, ma è anche vero che la sua espansione su Twitter o su altri social network deve limitarsi esclusivamente alla diffusione dei link ai contenuti prodotti: l'idea è che quella informazione deve rimanere sul proprio sito web, sul proprio blog, e non certo visibile, articolata in 140 caratteri o poco più, solamente per alcuni secondi. Vi sono molti professionisti e aziende che seguo su Twitter che non sembrano aver afferrato del tutto questo aspetto, e questo rimane anche uno dei maggiori limiti dei social network odierni, dove l'informazione ha un tempo limitato, quasi una "scadenza" che la rende potentissima ma poco utile nel lungo termine. Questo è probabilmente anche il motivo per cui Google sarà la regina incontrastata del web ancora per un po', a dispetto di quanto possa crescere un gigante come Facebook.



di Stefano Bellasio

http://blog.hostingtalk.it/2011/01/8074/twitter-facebook-e-blog-perche-lultimo-e-quello-che-bisogna-utilizzare-di-piu

2 commenti:

  1. Il valore di ognuno di questi strumenti, sicuramente dipende dalle necessità comunicative degli utenti. Sono d'accordo sui limiti di Twitter di cui si parla nell'articolo però so che anche Twitter può essere molto utile se si vuole comunicare rapidamente e ultimamente sembra abbia svolto un ruolo importante negli avvenimenti in Tunisia, Egitto e Libia, per permettere la comunicazione anche verso l'esterno ...

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  2. si,secondo me mi piace Twitter di piu',io lo uso per presentare attenzionealle alle notizie della celebrità :-P

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